Come spedire in Cina dall'Italia?
Sommario
Indubbiamente, la Cina è uno dei mercati più grandi del mondo. Il numero di consumatori che propone è così elevato da invogliare chiunque volesse ampliare le proprie relazioni commerciali al di fuori del proprio paese.
Negli ultimi anni poi, il settore dell’esportazione dei prodotti verso di essa si è ingigantito e di conseguenza, il volume delle spedizioni è esploso. L’importanza quindi della scelta del corriere diventa davvero rilevante al fine del raggiungere i propri obiettivi, e non tutti sono in grado di soddisfare le varie esigenze, sia del punto di vista della qualità del servizio sia dal punto di vista del costo da sostenere.
Come spedire in Cina con tranquillità
Alcune delle cose che ancora bloccano troppo spesso molte persone/società nello spedire merce verso la Cina, sono delle domande di rito che normalmente ci si pone, dovendo intraprendere operazioni con un paese di cui ancora non si sa molto e che non è stato ancora troppo “testato” come destinazione finale per il settore delle spedizioni.
Ci si chiede ad esempio:
- Come spedire in Cina monitorando costantemente il pacco durante il transito;
- Come compilare correttamente i documenti evitando blocchi o ritardi;
- Come sbloccare eventualmente le merci ferme in dogana.
Sono tutti quesiti leciti e che rispecchiano un certo tipo di preoccupazione “quasi settoriale” per chi deve effettuare operazioni di spedizione, ma in realtà le risposte sono più facili del previsto. Quello che bisogna tenere a mente è tutto l’apparato che va a gestire la macchina di importazione cinese.
Siamo di fronte a una struttura piuttosto complessa con una burocrazia lenta, piena di restrizioni e soggetta all’ordinamento statale, che non prevede automazioni o facilitazioni per molti dei processi inerenti ai controlli sulle spedizioni, come ad esempio i calcoli dei dazi e le fasi di sdoganamento delle merci.
Molti degli step legati al controllo dei prodotti in entrata sono eseguiti in modo manuale. Con un sitema automatico di catalogazione come il Taric a cui siamo abituati qui da noi, parecchie lungaggini sarebbero risolte.
Queste “noie tecniche” ci fanno capire quindi l’importanza della corretta compilazione di tutti i documenti necessari per spedire in Cina, perché un blocco delle merci in dogana potrebbe essere un affare fin troppo lungo da dover sbrigare, con conseguenti ritardi nelle consegne, nei pagamenti e quindi, nei guadagni di tutti.
Cosa verificare prima di spedire in Cina se siamo delle aziende
Come accade per qualsiasi spedizione diretta al di fuori della Comunità Europea, anche per spedire in Cina non é più solo necessaria la semplice lettera di vettura per poter essere a posto con tutto, ma sarà indispensabile avere sempre:
- La fattura relativa alla merce (in inglese);
- La dichiarazione di libera esportazione (in inglese);
- China Compulsory Certification;
- Customs Registration (CR) e Power of Attorney (POA).
Perché la fattura? Nella fattura sono sempre indicati tutti i dati riguardanti la spedizione, il mittente e il destinatario. Più nello specifico, ci troviamo le misure della merce, il peso, il valore unitario e totale del contenuto, la descrizione dei prodotti e tutti i codici necessari per procedere con una catalogazione.
Non dimentichiamo poi, che la fattura è il documento principale attraverso cui vengono calcolati eventuali dazi e tutte le tariffe di transito per la dogana, quindi rimane in assoluto il controllo principale da fare.
Per quanto riguarda invece la dichiarazione di libera esportazione, parliamo di un documento necessario perché sta a certificare che il contenuto dei nostri colli non rientra nella lista degli oggetti proibiti del paese in entrata.
Cos’è la China Compulsory Certification (CCC)? Una certificazione di qualità e sicurezza che rimane obbligatoria per alcune fasce di prodotto e che è molto simile, al marchio CE richiesto per simili motivi sui prodotti spediti all’interno dell’Unione Europea. Parlando infine di Customs Registration (CR) e Power of Attorney (POA), possiamo dire che sono rispettivamente un numero di registrazione doganale e una procura, indispensabili per tutta quella merce non imputabile nella categoria documenti.
Quali sono le merci che non si possono spedire in Cina?
La dogana cinese controlla quindi persone e merci in uscita e in entrata passando al setaccio tutti i documenti, ma non si occupa solo di verificarne l’esattezza.
Controlla infatti che tutte le merci di passaggio siano legali e non appartengano in alcun modo a liste di oggetti proibiti, permessi solo con determinate restrizioni o addirittura solo con il pagamento di una tassa supplementare. Per evitare blocchi o il fermo permanente dei nostri colli (che poi potrebbero essere anche smaltiti), bisogna informarsi sempre di eventuali aggiornamenti a queste liste.
Merci con obbligo di certificazione CCC
- Cavi e fili elettrici, interruttori, dispositivi elettrici di protezione e connessione;
- Attrezzature elettriche a basso voltaggio;
- Utensili elettrici, elettrodomestici e simili;
- Prodotti informatici;
- Apparecchi audio e video o apparecchiature tecnologiche per l’informazione e terminali di telecomunicazione;
- Apparecchi per l’illuminazione (sono esclusi tutti quelli con un voltaggio sotti i 36V);
- Motori a bassa potenza, veicoli a motore, macchinari agricoli e pneumatici destinati a veicoli a motore;
- Accessori per veicoli e motocicli;
- Vetri di sicurezza;
- Prodotti in lattice, dispositivi medici e prodotti protettivi di sicurezza;
- Sistemi antincendio;
- Prodotti di ristrutturazione e decorazione della casa;
- Giocattoli.
Merci proibite
- Pellame, pellicce e avorio;
- Antiquariato;
- Gioielli, metalli e pietre preziose;
- Materiale militare, armi da fuoco e parti di esse;
- Amianto;
- Categoria B sostanze biologiche;
- Documenti personali;
- Materiale pornografico;
- Giochi d’azzardo;
- Generi alimentari deperibili.
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Buona spedizione!